sabato 25 maggio 2019

Liberare Nocera dalle auto: 10 passi per ripensare con coraggio ad una nuova città

     Uno dei temi che la nostra associazione sente più propri fin dalle sue origini è quello della mobilità sostenibile, su cui il nostro amico Ciro Annunziata ci ha insegnato tanto, specie col suo esempio concreto nella vita di tutti i giorni. Su questo argomento, purtroppo, il nostro territorio mostra una situazione critica, che peggiora di anno in anno, con strade ipercongestionate e concentrazioni di polveri sottili costantemente alte.

     Come associazione riteniamo che il primo grande ostacolo alla risoluzione di questa questione sia la scorretta informazione che induce il cittadino a farsi idee sbagliate sul problema dell'eccesso di traffico.

     Vorremmo con queste righe provare a rimediare a ciò, fornendovi una piccola panoramica di dieci possibili (e fattibili) soluzioni e della facilità con cui esse possono applicarsi, nella speranza che ne nasca un futuro e più strutturato dibattito con i cittadini, con altre associazioni o con le istituzioni.

1) Piano urbanistico di mobilità sostenibile partecipato
     Cosa significa Piano urbanistico di mobilità sostenibile partecipato? Sostanzialmente significa creare una “visione” della mobilità in città col contributo di tutti in maniera operativa: attraverso focus group con scuole (tramite questionari: “Come andate oggi a scuola? Vi piacerebbe andare con navetta?” etc), con associazioni, cittadini, commercianti. Significa darsi un cronoprogramma ed obiettivi da raggiungere in un certo numero di anni, fare un censimento sulla mobilità interna dei cittadini, analisi dei dati, interviste e sondaggi, confronto continuo, chiedere quali alternative preferiremmo. Queste analisi serviranno anche a smontare tanti luoghi comuni sulle cause del traffico a Nocera, visto che si tende sempre ad attribuire ad altri le cause del nostro traffico. Si deve arrivare ad un’idea condivisa da gran parte della comunità o comunque iniziare a tenerla preparata alla necessaria trasformazione. Sappiamo che in principio non sarebbe facile, la “resistenza” degli automobilisti incalliti sarà forte, ma un piano del genere inizierà a convincere gli scettici. Un esempio qui (Comune di Faenza).




2) Ciclabilità estesa delle città
     Oramai tutte le città virtuose puntano sulla bici, grazie anche ai tanti tipi di bici in diffusione (normali, pieghevoli, a pedalata assistita etc). Non puntare sulle bici oggi è follia.
     Nocera è in pianura, ideale per le bici e non è vero che non c’è spazio. Le piste ciclabili si possono realizzare facilmente, si può tracciarle, colorarle e gran parte delle vie di Nocera hanno la metratura giusta. Si possono fare a doppio senso, incanalando gli incroci giusti. Sono anche infrastrutture economiche. Per la sicurezza: fare zone a limite 30 km/h in città.



3) Allargare ancora di più il raggio delle ZTL davanti alle scuole
     All’inizio i genitori metteranno a ferro e fuoco i social, organizzeranno petizioni, ma col tempo capiranno i vantaggi. E si organizzeranno, insieme con le scuole, con servizi navette, car sharing, servizi di accompagnamento a piedi controllato (piedibus). I bambini saranno i più felici.

4) Organizzare servizi di piedibus
     Il piedibus non è il semplice andare a piedi. È una forma di accompagnamento organizzata e controllata che serve a condurre a scuola studenti, soprattutto quelli piccoli, tramite apposite figure di controllo, come capofila, controllori, accompagnatori vari, usando le stesse modalità valide per uno scuolabus, ovvero percorsi predefiniti, fermate appositamente segnalate con cartelli etc.
     Tra i vantaggi c’è anche quello di incentivare i bambini al moto, cosa importantissima in un’epoca in cui siamo sempre più invitati da un certo consumismo a impigrirci anche solo per sbloccare il display di un telefono.
     Il piedibus è strettamente collegato al punto 3. La scuola deve coinvolgere il Mobility Manager, figura obbligatoria nelle scuole. Ma anche laddove mancasse, si può avviare lo stesso un piedibus.
     Nel nostro territorio è già realtà, in Campania si sta già diffondendo, come nel caso di Caserta, a questo link.



5) Puntare sul trasporto pubblico locale
     Sembrerà banale, ma è tra le soluzioni più ovvie: avviare un sistema reale di Trasporto Pubblico Locale (TPL) tramite acquisto di parco navette elettrico in giro per la città, con orari chiari, tabelle luminose, specie negli scambi intermodali (stazione, e luoghi, come tribunale, ospedale etc) risolverebbe da solo un enorme parte del congestionamento del traffico.
     E se vi chiedete “Ma i soldi?”, sappiate che i finanziamenti europei su queste iniziative si sprecano! Ci vuole solo un po’ di volontà per studiare, scrivere correttamente i progetti ed ottenere i soldi. D’altra parte i progetti complessi per rotatorie e parcheggi si fanno, perché per le navette no?
     Un esempio a Treviso, dove sono bastati 1,5 milioni di euro di finanziamenti, di cui il 50% finanziato dalla Comunità Europea ed il restante da sponsor, con tanto di app collegata per avere in tempo reali gli spostamenti delle navette. Ma anche in Campania e in comuni confinanti (Cardito, Caivano) hanno lanciato di comune accordo un progetto bus elettrici.



6) Allargare ZTL al centro della città
     Le zone a traffico limitato (ZTL) sono ormai ovunque, con parcheggi al centro della città chiusi o comunque più costosi (chi inquina paga). Ma attenzione: l’obiettivo non è far vivere meglio chi abita al centro, bensì disincentivare sempre più l’uso dell’auto, agire in modo da far risultare questa come l’opzione più sconveniente. Le esperienze dimostrano che allargare le ZTL nelle zone dove si riversano molte auto, in sinergia con i punti precedenti (piedibus, navette, pochi parcheggi costosi, piste ciclabili), disincentiva le persone ad abusare dell’auto. Il traffico con il passar del tempo diminuirà in tutta la città ed andranno meglio sia le periferie, sia chi deve usare per forza l’auto per lavoro.




7) Vietare nuove infrastrutture per auto
     “Se pianifichi una città con più strade e traffico ti troverai più auto e traffico”. L’equazione del famoso urbanista Kent è un’equazione così semplice: non saranno nuove strade, nuovi caselli, nuovi parcheggi al centro a convincere le persone a non usare l’auto. Anzi, è il contrario! Più ho la possibilità di trovare un posto auto, un parcheggio, una via per andare a fare la spesa, per andare in palestra, per andare in tribunale, per andare all’ospedale, per andare in un negozio e più affollerò la città con la mia auto. Nuove strade che creeranno nuovi incroci e nuovi rallentamenti e quindi nuove congestioni. Questa d’altra parte è la storia dello “sviluppo” delle nostre città negli ultimi 30-40 anni.




8) Collegare la mobilità alternativa con lo sviluppo urbanistico della città
     Impedire ad esempio costruzioni di nuovi complessi residenziali al centro città, con altre centinaia di macchine che dovranno andarci a “vivere”. Spazi liberi potrebbero essere utili per parcheggi di navette, bici, per i collegamenti intermodali etc. Insomma qualunque cosa vada progettata a livello urbanistico deve essere collegata e adeguata alla mobilità sostenibile. E se non combacia, non si fa o si delocalizza altrove.

9) Trasporto pubblico (linee ferroviarie, bus di linea etc)
     Iniziare azioni politiche forti per potenziare le linee ferroviarie, la metropolitana dell’agro, Busitalia etc. Se si chiede a un cittadino perché non preferisca spostarsi con i mezzi pubblici quasi sicuramente risponderà che essi non sono efficienti. Basta quindi rendere efficiente il trasporto pubblico per renderlo un’alternativa allettante (e anche più economico). È un principio molto sottovalutato: il trasporto collettivo toglie tantissime auto dalle nostre città.




10) Car pooling
     Il car pooling è l’accordo, preso tra più cittadini che tendono a fare abitualmente gli stessi tragitti, a usare una stessa auto tutti insieme. Per esempio, un gruppo di insegnanti che lavorano in una stessa scuola, un gruppo di operai che lavorano in uno stesso cantiere, un gruppo di impiegati che lavorano nella stessa azienda etc. Il car pooling è anche economico: si risparmia sul carburante, sui parcheggi, sulla manutenzione, tutte spese condivise tra tanti, oltre che sull’inquinamento dell’aria. Anche questa è una soluzione esistente da tempo. Oramai sono le nuove modalità di trasporto che si stanno diffondendo sempre di più. L’amministrazione può dare incentivi a chi si organizza per spostarsi in maniera collettiva con la propria auto (come attraverso una riduzione delle bollette etc).



     Come si vede dal semplice esame di queste idee, un cambiamento è possibile solo se viene interpellata e coinvolta anche la comunità: bisogna avviare contemporaneamente dall’alto (amministrazione) e dal basso (comunità di cittadini) una coraggiosa e seria trasformazione della nostra città e delle nostre abitudini. Dobbiamo ripensare la nostra città con l’unica idea possibile: cioè ridurre l’uso e l’abuso dell’auto. Chi pensa ad altre soluzioni (nuove strade, caselli, parcheggi in città) rappresenta il Passato, cioè le soluzioni vecchie che ci hanno portato a questa situazione: inquinamento, avvelenamento, mancanza di spazi, costi, ingolfamento, stress, bruttezza urbana.
     Se vogliamo invece il Futuro, come sta accadendo in altre città, la trasformazione passa esclusivamente per la riduzione delle auto e non per nuove infrastrutture stradali. Non esistono altre alternative. E se vogliamo ridurre le auto, non possiamo continuare ad usarle così come abbiamo fatto fino ad ora. Dobbiamo immaginarci diversamente, muoverci in un altro modo, anche se ora ci sembra impossibile.

     La nostra bottega-associazione è sempre disponibile ad organizzare un’assemblea pubblica sul tema mobilità ecologica a Nocera.

Mauro Di Serio

4 commenti:

  1. È un programma davvero bello basta solo realizzarlo e in primis cambiare il modo di pensare di tutta la collettività e inazitutto di tutte le forze politiche che devono rendersi conto che grazie alla gente occupano un posto che devono (in teoria) fare il bene della collettività senza divergenze fra loro.Io penso che la politica abbia un ruolo fondamentale. Spero con tutto il cuore che tutto ciò possa realizzarsi.

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    1. Esatto! E nell'attesa che le istituzioni accolgano le esigenze della collettività, noi speriamo che la comunità stessa inizi a sperimentare almeno qualcuno di questi passi. Magari a piccoli gruppi, magari con la scusa di provare soltanto, in modo da ispirare gli altri a fare lo stesso. Sarebbe bellissimo!

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  2. Siamo bravi a lamentarci più entriamo nel fruttivendolo con la macchina che da casa nostra dista 50mt.sono anni che da Nocera superiore raggiungo i paesi vicino per gare piccole commissioni e vi posso assicurare che quando rientro a casa ringrazio Dio,c'è una male educazione stradale e un arroganza da spavento.

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    1. Uno degli effetti negativi dell'eccesso di traffico, a parte l'inquinamento dell'ambiente e il congestionamento della circolazione, è proprio il peggioramento dell'umore degli automobilisti. Un motivo in più per cambiare le cose. :)

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